Sono già passati più di due mesi dalla scomparsa di p. Lorenzo… e il Natale è alle porte. Pensare alla sua morte è una ferita aperta che fa ancora male. La festa del Natale mi ha sempre fatto venir voglia di guardarmi intorno per incontrare gli occhi delle persone che amo. Quelle che hanno lasciato un segno profondo nella mia vita. E quest’anno gli occhi vispi di p. Lorenzo non ci saranno e mi mancheranno molto. Lui però c’è ancora tutto. E non è solo un ricordo. Lorenzo ha lasciato tracce forti nella mia vita. In lui ho riconosciuto un missionario vero, generoso, attento, che amava la vita e voleva che la vita di tutti potesse orire al meglio. Lo penso con gratitudine per avermi insegnato la passione per Dio, per il vangelo e per le persone che incontro.
È stato lui ad accompagnarmi in Malawi la prima volta che sono partito per la missione e credo sia ancora lui ad accompagnarmi sulle strade della missione, ovunque queste mi portino.
E lo stesso pensiero, penso sia quello di tutti coloro che hanno conosciuto Lorenzo. Incontrarlo è stato un bel contagio; il cuore e la vita si sono allargati dando spazio a persone che neppure si conoscevano; è stato “diventare responsabili e custodi” di pezzi di mondo che mai si sono visitati. Grazie a lui ora persone rese fragili dalla malattia hanno trovato un aiuto, mamme in situazioni di disagio hanno trovato un sostegno, bambini poveri che correvano attorno alle capanne dei villaggi del Malawi hanno trovato la possibilità di educazione e di una vita dignitosa e tanti profughi impauriti han trovato un luogo sicuro dove sentirsi un po’ a casa e meno soli nelle tragedie che regalano la guerra e l’esilio.
Grazie padre Lorenzo per avermi obbligato ad allargare i confini e aver reso più grande la mia vita. Per quel che posso continuerò i tuoi gesti per tenerti vivo e per dire che i segni che mi hai lasciato dentro sono profondi quanto la memoria e generano ancora vita. Quella che mi hai insegnato a servire e coltivare.
Padre Vincenzo Troletti
Missionario Monfortano